Condominio cardioprotetto: tutela contro il rischio di un arresto cardiaco improvviso.

person Pubblicato da: Michele Dartizio list In: Defibrillatori News Sopra:

IL PROGETTO CONDOMINIO CARDIOPROTETTO

IL PROGETTO CONDOMINIO CARDIOPROTETTO

IL RISCHIO DI UN ARRESTO CARDIACO IMPROVVISO.

L’arresto cardiaco improvviso (ACI) è una condizione in cui il cuore cessa di colpo e inaspettatamente di battere. Quando si verifica, il sangue smette di arrivare al cervello e ad altri organi vitali. IN GENERE, L’ACI CAUSA LA MORTE SE NON VIENE TRATTATO NELL’ARCO DI QUALCHE MINUTO. Il trattamento tempestivo con un defibrillatore può salvare la vita (il defibrillatore è un dispositivo che invia uno shock elettrico al cuore, nel tentativo di ripristinare un ritmo normale). I pazienti cardiopatici sono i soggetti a maggior rischio di arresto cardiaco improvviso, che tuttavia può colpire anche individui apparentemente sani, senza cardiopatie note o altri fattori di rischio. Ogni anno in Italia circa 70.000 persone sono vittime di un arresto cardiaco improvviso. In pratica una città di medie dimensioni che scompare. Il 70% di questi decessi di verifica all’interno della propria abitazione, che generalmente è il luogo dove si trascorrono almeno un terzo delle ore della nostra giornata. Per riuscire a essere efficace la defibrillazione deve essere erogata nell’arco di pochi minuti dall’arresto. Ogni minuto che passa diminuisce rapidamente le probabilità di sopravvivere, è dunque fondamentale che tutti imparino ad intervenire rapidamente e a salvare vite umane.

OBBLIGO DEL DEFIBRILLATORE NEI CONDOMINI

Presentata in anteprima nazionale l’iniziativa “Condominio Cardioprotetto” che prevede l'obbligo di un defibrillatore in tutti i condomini per salvaguardare la vita di ogni persona all'interno dell'abitazione. Intervenire nei primi minuti con gli strumenti giusti può essere decisivo. Condominio Cardioprotetto è un progetto di cardioprotezione basato sul concetto di solidarietà tra condomini con l’obiettivo di combattere l’arresto cardiaco, creando una rete di soccorso tempestiva integrata con il 118, tutelando la salute e il diritto alla vita di ogni cittadino presente nel condominio. La presenza nel condominio di un defibrillatore permette di donare una seconda chance di vita ad una persona. Una migliore sicurezza può essere costruita giorno dopo giorno con la collaborazione di tutti.

PROPOSTA DI LEGGE

La dotazione di Defibrillatore DAE e la presenza di personale debitamente formato è già un obbligo di legge per tutte le Associazioni Sportive, sia Professionistiche che Dilettantistiche). Fortunatamente, la diffusione della cardioprotezione nel nostro Paese sta facendo passi da gigante: in tutte le scuole d’Italia (dalle elementari alle superiori) vi è un progetto educativo obbligatorio per insegnare agli alunni come gestire l’emergenza in caso di arresto cardiaco di una persona vicina: dalla chiamata al 118 al massaggio cardiaco, dall’uso del defibrillatore, alla respirazione artificiale. La proposta di Legge del Deputato Gallinella segue la scia degli studi scientifici, dei dati statistici e delle iniziative per la cardioprotezione intraprese finora, ipotizzando la dotazione di un defibrillatore per ogni condominio con più di 10 famiglie.

RENDI SICURA LA TUA ABITAZIONE.

Un condominio, soprattutto nelle grandi città può ospitare tante famiglie. Raggiungere una persona colta da un arresto cardiaco improvviso all’interno di un condominio può essere molto difficoltoso. Il 118, in base alle sue statistiche annuali, ci dice che difficilmente riesce ad intervenire entro dieci minuti dall’accaduto. È fondamentale dunque avere a disposizione gli strumenti per intervenire rapidamente e salvare vite. Avere un Defibrillatore DAE a portata di mano è essenziale. Come già noto, le possibilità di vita di una persona colpita da arresto cardiaco diminuiscono molto rapidamente dal momento dell’attacco (ogni minuto, diminuiscono del 10%). Se il soccorso non avviene precocemente, quindi prima dell’arrivo del 118, con l’aiuto di un Defibrillatore DAE e mediante una corretta RCP (manovre di Rianimazione Cardiopolmonare Precoce, o massaggio cardiaco), passati 5-6 minuti dall’inizio della defibrillazione, le speranze di vita della persona colpita sono praticamente nulle. In media, il 118 non riesce ad arrivare sul post prima di 8 minuti, quando le speranze di vita della persona colpita non superano il 20%. Per questo alcune regioni e città italiane hanno avviato campagne di sensibilizzazione alla cardioprotezione nei propri territori, dotando i luoghi pubblici (dove l’obbligo non vige) di un defibrillatore DAE. Oltre a questo, moltissimi comuni in Italia promuovono corsi di formazione per le manovre BLDS e per un corretto uso del defibrillatore.

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