CUORE E SEDENTARIETA'

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La sedentarietà rappresenta un serio fattore di rischio per quanto riguarda le malattie cardiovascolari; chi non pratica attività fisica o fa poco movimento, corre maggiori rischi di avere un attacco cardiaco e di morire in seguito ad un attacco, rispetto a chi invece pratica attività fisica regolarmente.

La sedentarietà ha effetti sulla salute cardiocircolatoria a prescindere dalla quantità di esercizio fisico svolto. Inoltre, restare seduti troppo a lungo ha effetti negativi sulla colonna vertebrale e danneggia il cervello.

In primis, sedersi impedisce di scaricare il peso del corpo sulle gambe, costringendo colonna vertebrale e muscoli della schiena a compiere tutto il lavoro: ragion per cui, trascorrere molte ore seduti, con il tempo può causare lombalgia e portare a soffrire di mal di schiena in tutte le varie zone: cervicale, dorsale, lombare.

Stando seduti, si rende difficile a cassa toracica e polmoni di avere lo spazio sufficiente per una completa espansione: se i polmoni non lavorano a pieno ritmo l’organismo avrà minori livelli di ossigeno e ciò sarà maggiormente accentuato dalla scarsa circolazione accentuata dal corpo ‘sedentario’. Minore livelli di ossigeno al cervello sono sinonimo di minore concentrazione, quindi da seduti siamo meno concentrati rispetto a quando siamo in movimento. Questo significa che avremo meno energia e in età avanzata potrebbe portare a demenza senile.

C’è però differenza tra i diversi tipi di sedentarietà; stare seduti a lavoro ha una percentuale di rischio inferiore rispetto allo stare seduti su divani e poltrone che abbiamo a casa.

L’esercizio fisico, eseguito regolarmente, è fondamentale per la riduzione del rischio cardiovascolare senza alcun bisogno di assumere farmaci, e permette al cuore di irrobustirsi resistendo maggiormente alla fatica. 

Mettendosi in movimento, aumentano il quantitativo di ossigeno richiesto dal corpo e il lavoro che cuore e polmoni devono svolgere, in tal modo la circolazione e il cuore diventano più efficienti. Più il cuore sarà allenato maggiore sarà la quantità di sangue pompata senza bisogno di energia addizionale. 

E’ sufficiente anche una camminata giornaliera di 20 minuti per ridurre i rischi di infarto, diabete e ictus.

Chi vive in modo sedentario vede raddoppiati i rischi di morire prematuramente rispetto a chi conduce una vita fisicamente attiva. Se accostiamo poi, vita sedentaria e alimentazione scorretta, i rischi che si sviluppino patologie e malattie, non solo cardiovascolari, aumenta vertiginosamente. Si favoriscono sovrappeso e obesità, si corre il rischio di sviluppare malattie come il diabete, si avranno limitate funzioni articolari e conseguente osteoporosi, aumentano patologie cerebrovascolari e nel peggiore dei casi alcune forme di cancro. 

Un altro problema, è rappresentato dal grave incremento di sovrappeso e obesità, specie nei paesi occidentali; solo in Italia ne soffrono circa 4 persone su 10. Quel che è preoccupante, è che a soffrirne sono anche i bambini, con innumerevoli conseguenze poiché il loro organismo ne risentirà e risulterà maggiormente danneggiato con elevate probabilità di sviluppare cardiopatie e diabete in età prescolare.

Le strategie da adottare sono semplici ma efficaci; ad esempio preferire il salire a piedi le scale piuttosto che prendere l’ascensore, fare brevi tratti di strada a piedi piuttosto che con l’auto.

Bastano una trentina di minuti circa di camminata per contribuire al benessere non solo fisico ma anche mentale. 

Per chi è costretto a sedentarietà lavorativa, e trascorre molte ore seduto, ogni mezz’ora circa dovrebbe alzarsi e fare qualche passo. 

Svolgendo regolarmente attività fisica, che sia camminare, andare in bici, ecc.,  il rischio di malattie cardiovascolari e ictus cala poiché la  pressione viene mantenuta sotto controllo prevendo l’ipertensione, si mantiene il giusto peso forma o lo si raggiunge.

La sola attività fisica non basta, deve andare di pari passo con una corretta alimentazione al fine di bilanciare l’energia assunta dal corpo attraverso il cibo e quella consumata con l’attività fisica.

Le persone in sovrappeso, sono maggiormente soggette ad ipertensione, a valori alti di colesterolemia e di conseguenza hanno probabilità più alte di incappare in malattie cardiovascolari.

Una regolare attività fisica, aiuta a mantenere sotto controllo il colesterolo poiché  aumenta il livello del colesterolo ‘buono’.

Svolgere regolarmente attività fisica, aiuta a ridurre il sovrappeso ed è un antistress naturale.

Il rischio cardiovascolare si riduce svolgendo attività ritmiche e ripetitive come ad esempio correre, andare in bici, ballare camminare.

Non è necessario affaticarsi svolgendo attività intense, bastano moderazione e regolarità per rendere l’attività fisica efficace.

                                                               

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