CUORE E PRESSIONE

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La pressione arteriosa è una misura della forza con cui il sangue scorre nel corpo; è tra le maggiori cause di malattie cardiovascolari che sono la prima causa di morte nei paesi Occidentali.

La pressione, si misura in millimetri di mercurio, mmHg. Il valore della pressione è dato da due numeri: il primo è la pressione sistolica, il secondo la diastolica.

La pressione arteriosa sistolica, la massima, si misura al momento in cui il cuore si contrae e pompa il sangue nelle arterie, la pressione arteriosa diastolica, la minima, si misura tra due contrazioni, mentre il cuore si rilassa e si riempie di sangue.

L’ipertensione si verifica quando la pressione sistolica, è maggiore o uguale a 140 mmHg, mentre la diastolica, è maggiore o uguale a 90 mmHgM; si sviluppa quando, le pareti delle arterie di grosso calibro, perdono la loro elasticità naturale e si irrigidiscono, mentre i vasi sanguigni più piccoli si restringono. L’ipertensione affatica il cuore, può aumentarne le dimensioni, renderlo meno efficiente e favorire l'aterosclerosi. Per questo le persone che hanno la pressione alta corrono un rischio maggiore di infarto o ictus. Inoltre, l’ipertensione può causare insufficienza renale e danneggiare la vista.

E’ stato dimostrato, che minore sarà la pressione, più basso sarà il rischio di mortalità.

Il rischio di sviluppare malattie cardiovascolari  raddoppia ogni 20 mmHg in più per la pressione massima, e ogni 10 mmHg in più per la pressione minima, a partire da valori 115/75 mmHg.

Quindi, ad esempio, con un massima di 135 corre un rischio doppio rispetto ad una massima di 115 mettendo a confronto un soggetto che abbia dai 40 ai 70 anni d’età.

Il valore della pressione misurata a casa risulta essere più basso rispetto alla pressione misurata in ambito ambulatorio-ospedaliero, così come una misurazione per 24 ore sarà certamente più precisa rispetto ad una effettuata al momento che può essere ‘sfalsata’ dall’ansia. Se la variazione dovesse presentare valori estremamente elevati può essere una prima avvisaglia di sviluppo di ipertensione.

In genere, la pressione risulta essere più elevata al mattino presto e dopo aver passeggiato; contrariamente di notte la pressione scende di circa il 15%, se ciò non dovesse accadere, è da considerarsi un fattore di rischio.

C’è da dire però che i valori della pressione cambiano costantemente al fine di adattarsi alle condizioni esterne; può ad aumentare se si è in movimento o diminuire se si è seduti o sdraiati.

Fattori che influenzano la pressione sono anche l’emotività e le temperature; in genere d’estate è sempre più bassa che in inverno, il freddo favorendo la vasocostrizione fa ‘restringere’ i vasi sanguigni portando la pressione ad aumentare.

Negli adulti peso e pressione, vanno di pari passo; all’aumento del peso aumenterà anche la pressione.

Fattori di rischio

Le probabilità di sviluppare ipertensione, sono uguali sia per gli uomini che per le donne; sotto i 45 anni però ad esserne colpiti sono maggiormente gli uomini, oltre i 65 lo sono le donne.

Il rischio di sviluppare una malattia cardiaca aumenta dai 55 anni in poi, il rischio aumenta all’aumentare dell’età.

Anche condurre uno stile di vita scorretto incide sulla pressione: il sovrappeso, il tabagismo, la sedentarietà, il consumo di alcool, un eccessivo uso di sale da cucina, lo stress.

Sintomi                                                                                                                                                  

Il segno lampante è la pressione alta, bisogna però fare affidamento su almeno 2 misurazioni consecutive ma rilevate in diverse occasioni. Sintomi rilevanti però non ce ne sono, ragion per cui la pressione alta viene denominata killer silenzioso.

Quando invece i sintomi si manifestano, possono essere: affaticamento, nausea, battito accelerato e vertigini.

Gravidanza

In gravidanza, l’ipertensione è il problema di salute più comune e colpisce il 3% circa delle gestanti.

Parleremo di ipertensione gestionale quando la pressione arteriosa sistolica è superiore a 140 mmHg e la  pressione arteriosa diastolica è superiore a 90 mmHg. Le conseguenze possono essere più o meno gravi a seconda delle casistische e dell’assenza dei trattamenti.

L’ipertensione gestionale, andrebbe diagnosticata prima della gravidanza, durante la gravidanza ma prima della 20esima settimana o le 12 settimane seguenti al parto.

 La preeclampsia, viene diagnosticata quando l’incremento pressorio rilevato dopo la 20ª settimana di gestazione, in donne senza alcun tipo di problema legato alla pressione, si accompagna a presenza di proteine nell’urina.

Prognosi e complicazioni

La prognosi della pressione altra, se non controllata a dovere, causa  problemi a numerosi organi come cuore, cervello, reni e a qualsiasi vaso sanguigno. Tra le conseguenze più comuni abbiamo: l’aneurisma, infarto, ictus, malattie renali.

Se la pressione è superiore a 140/90, fosse anche per uno solo dei due valori, è necessario chiamare il medico. E si dovrebbe andare al pronto soccorso se la pressione è superiore a 180/110 mmHg, anche per uno solo dei due valori, poiché si tratta di una crisi ipertensiva.

I sintomi che si manifestano sono: mal di testa, nausea, vomito, visione offuscata, in genere possono avere una correlazione con la pressione alta.

Come abbassare la pressione?

A seconda della situazione, varia il trattamento utile per far abbassare la pressione.

Nella maggior parte dei casi, la pressione andrebbe riportata sotto i 140/90, in caso di fattori di rischio come il diabete, è possibile che vengano richiesti valori più bassi.

Fondamentali, per mantenere la pressione sotto controllo: una sana alimentazione con ridotto consumo di sale, svolgere attività fisica che sia compatibile al proprio stato di salute, evitare il consumo di alcolici e il fumo, ridurre le fonti di stress. Se ciò non dovesse bastare, il medico valuterà la giusta terapia farmacologica.

In passato, si diceva che la pressione massima, dovesse essere circa 100 più i propri anni, ma è stato ampiamente dimostrato che la pressione ideale deve avere valori inferiori a 120/80 a prescindere dall’età.

In genere, avere la pressione massima più elevata è più rischioso in quanto aumentano i rischi di andare incontro a infarto o ictus. I rischi legati alla pressione alta però, dipendono dal quadro clinico di ogni singolo paziente.

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